Quanto i venerdì sera sono carichi di attese tanto i sabato mattina sono spesso ai livelli dei camalli di Genova, scaricatoridiattese.
Ciò premesso in realtà sabato mattina avevo appuntamento con George Clooney alla Rinascente di Piazza Fiume. Nel senso che mia sorella nella sua infinita bontà, mossa a compassione dalle mie attitudini in cucina ma anche solo di quelle davanti a una moka, ha deciso insieme alla sua famiglia di fare un investimento e, prima di investire me al successivo caffè preparato con le mie sante manine, ha optato per il regalo di una Nespresso-uotels.
Dunque appuntamento per la registrazione -che avere le cialde gratis è complesso come entrare al palazzo di vetro dell’Onu- sabato mattina alla Rinascente. I regalatori in leggero ritardo io mi avviavo verso i profumi dove la signorina Estee Lauder mi intercettava e diceva:
-Signora, vengaquichelatruccoelafacciorilassare
Io, che pensavo di essermi già truccata, decidevo di accettare l’aiutino e il rinforzino. Lei mi sistemava su un trespolo e diceva:
-Ora le metterò un correttore di occhiaie, che corregge anche le rughe, attenua le macchie della pelle e ridona tonicità al viso stanco.
Essendo appena le unidicetrenta del mattino e avendo quindi già ricevuto l’impietosa diagnosi decidevo di sottopormi al trattamento riparativo.
Dopo un ordine di
-Chiuda gli occhi
la perfettamente restaurata signorina iniziava a passarmi una cosa tipo un rullo sulla borsa. La borsa sotto agli occhi. Massaggiando una cremina avanti e indietro poi cambiava arnese e ne spalmava un’altra sulle guance e un’altra ancora sugli zigomi. Il tutto continuando a cazziarmi per non aver mai ottemperato a neanche una di quelle azioni imprescindibili “dopo una certa età”.
Finito il triplo massaggio carpiato, acquisita la certezza che ogni mattina dovrei alzarmi un’ora prima per le incombemza del caso, oltre a chiedere un finanziamento alla Findomestic per l’acquisto della triade, cercavo di svicolare e andarmene quando lei, bloccandomi e guardandomi fissa nelle borse degli occhi esclamava:
-Prenda questa buona abitudine, vedrà che fra poco neanche si riconoscerà
Ora, per carità sia chiaro, a me qualsiasi cosa non m’avesse fatta riconoscere, fino a un paio d’anni fa, io avrei fatto qualsiasi cosa per accaparrarmela. Il problema è che oggi no. Aricapiamoci: non che una bella beautyfarm gratis da diecianniinmenosubito mi faccia schifo, eh.
Però ci ho messo un bel po’ a incontrarmi. E mo’, pure con le rughe e le borse, ci manca solo che manco mi riconosco quando mi incontro.
E così ho detto:
-Grazie, magari un’altra volta. Ora devo andare, che ci ho Clooney che m’aspetta.
Poi sono scesa e mi sono presa un bel caffè. Che, certamente, a ste borse farà malissimo. Ma ho proprio avuto la netta sensazione che a Clooney non gliene importasse per niente, effiguratiammè.

Quindi, poi, alla fine, dopo aver assaggiato la capsula dell’ Indriya intenso e speziato unione di puri Arabica provenienti dal sud dell’India, mi sono chiesta: vabbè ma in effetti che altro caspita di whatelse voglio?